RICOVERI MILITARI DI LOSCO E VAL INFERNA
E DIFESE DELL’ALTIPIANO DI CASERA RAZZO (m 1872)
La casermetta si trova in località al Pian delle Buse, nell’alta Val Piova (Comune di Lorenzago).
Il ricovero (m 35 x 15 circa, detto “n.4 di Val Inferna” o “di Losco”), fu costruito nel maggio-giugno del 1892 dagli zappatori del 7° Alpini a quota m 1872, a nord di Col Rementera, ai margini dell’altopiano di Razzo, non solo per agevolare le manovre estive delle compagnie alpine, ma anche per permettere il controllo della Sella di Ciampigotto (m 1790) e delle due piccole forcelle di Losco (m 1778) e di Campo Rosso (m 1913), rappresentanti altrettanti pericoli, in quanto possibili tramiti di incursioni nemiche dalla Val Frison, da Sauris o da Sappada, verso il Centro Cadore e lungo la Val Piova.
Capace di ospitare fino a 135 uomini, era dotato di una cisterna alimentata dalle acque piovane. Fu successivamente intitolato al Cap. Tito Cecchet del 7° Alpini, caduto il 18 aprile 1916.
Nel 1907 venne costruito poi a Forcella Losco (m 1778) un piccolo edificio in muratura da adibire a magazzino, lungo la stradina che portava al ricovero di Val Inferna, sulla facciata del quale spicca una lapide che ricorda il Cap. Fausto Bianchi del 7° Alpini, caduto il 18 ottobre 1915 a Cima di Val Piano.
Il magazzino (m 18 x 6 circa) serviva gli apprestamenti difensivi nella regione di Razzo e Rementera, interessata già allora dalla costruzione di numerose trincee, piazzole e riservette. Esso fu raso al suolo dai nazisti il 19 ottobre 1944, in quanto ritenuto base di partigiani, condividendo così la sorte comune a tutti i fienili della Val Piova e dell’altopiano di Razzo.
La posizione di Col Rementera, dominante l’altopiano di Razzo, aperto a preventivabili provenienze nemiche dalla Carnia, e vicina ai manufatti di F.lla Losco e Val Inferna, indusse il Comando del V Corpo d’Armata nel 1910 a studiare la costruzione in loco di una batteria, con relativi spianamento e strada d’accesso.
Dopo attente ricognizioni sul terreno, fu il Cap. F. Pecco, Capo Sezione del Genio di Vigo di Cadore, a progettare una carrareccia militare sulla costa di Losco. Questa, dopo aver seguito il letto del Piova dai Fienili Antoia fino a quota m 1450 circa, si sviluppava poi con grandi massi in riporto sulle falde franose della regione Antoia e sulle pendici nord ed ovest del Piano di Roda, giungendo infine a Cima Ciampigotto (m 1790). In funzione della nuova arteria venne progettata pure nel 1911 la costruzione di un nuovo ricovero (m 42 x 15 circa) per 250 uomini ad Antoia. Esso, protetto a nord da un grande muro di sostegno, era a due piani, con camerate per la truppa (con letti a castello a tre piani), alloggi per gli ufficiali, cucina e servizi igienici, e poteva disporre di acqua in abbondanza, vista la vicinanza del torrente Piova.
Servì da base logistica per gli impegnativi lavori relativi alle mulattiere Col Rementera-falde di M. Pezzocucco, M.Pezzocucco-M.Pallone e Casera Razzo-Col Cervera, tutte realizzazioni che, iniziate nel 1911, conobbero poi numerose e frenetiche integrazioni nel 1916-17 nel contesto della linea gialla, tesa ad arrestare penetrazioni nemiche dall’alta Val Tagliamento. Rientravano in tale ambito trincee, riservette e caverne nelle zone di Col Cervera (m 1998), Col di Rioda (m 1966), Cima Pezzocucco (m 1783), F.lla Camporosso (m 1913), M. Losco (m 1962), Cima Ciampigotto (m 1776), Pian de Sola (m 1949), oltre che naturalmente a Col Rementera (m 1910), dove furono costruite trincee, piazzole e baracche.
Va ricordato che alla difesa di questo settore, ed in particolare all’arresto di penetrazioni nemiche lungo la Val Piova, inducevano perfino i trascorsi risorgimentali, poiché proprio la difesa predisposta da P.F. Calvi ad Annoia e a Rindemera valse a stornare il tentativo austriaco del Cap. Oppel di entrare in Cadore da Sauris il 28 maggio 1848.
Oggi del grande ricovero nulla rimane, giacché anch’esso fu raso al suolo dai nazisti.
PERCORSO: l’itinerario a piedi segue la rotabile militare che si stacca dalla strada provinciale Tre Ponti- Sauris presso il valico di Ciampigotto e si snoda a mezzacosta lungo il colle di Rementera fino a Forcella Losco, dove sono visibili i resti del magazzino e delle trincee che furono teatro degli scontri nel novembre 1917. Proseguendo verso nord-est, si giunge dopo circa 30 minuti in vista dei ruderi del ricovero militare di Val Inferna.
Ritrovo: all’inizio dell’altopiano di Razzo, a Forcella Ciampigotto.
DISLIVELLO: 100 metri circa.
DURATA: 3 ore circa, con possibilità di effettuare soste intermedie, variabili in funzione dell’interesse nei riguardi dei manufatti presenti lungo il cammino.
DIFFICOLTÀ: percorso escursionistico su comoda strada forestale, caratterizzata da costante pendenza, non adatta a persone con ridotte capacità motorie. |