LA STORIA

Recenti scoperte effettuate soprattutto nella zona di Selva di Cadore (Mondeval) confermano che il Cadore fu abitato fin dal periodo mesolitico, circa 6.000 anni fa, in prevalenza da cacciatori  provenienti dalla pedemontana.
Il primo insediamento stabile nella zona di Laggio è da collocarsi probabilmente dall’età del bronzo, con un castelliere sul Col Palotto, tra Vigo e Laggio. Il manufatto, oggi visibile si presenta delimitato da resti di muri di difesa con le fondamenta di una torre ( M.12 x 12) rivolta verso owest.
Con l’arrivo dei Romani ( 181 a.C.) nascono i villaggi attuali : Vigo  da Vicus, Pelos  e Laggio
( Laglum o Laglium) .
Secondo Antonio Ronzon il nome del paese deriverebbe da un lago, ( Laculus) situato forse nella vicina piana di Cialea o più sicuramente all’interno della “Busa de Ciare” dove oggi sorge il Piazzale Arena. Studiosi come il Pellegrini o L’Olivieri vorrebbero che derivasse da “Lallio”, cioè da un nome  personale dell’età romana  rimasto nella sua forma primitiva. A testimonianza della presenza romana si rinvennero molti oggetti : fibule, lanterne, monete e per ultimo una punta di lancia appartenuta ad un cavaliere del I Sec. Dopo Cristo nella località di Ciampigotto presso Casera Razzo.
Alla caduta dell’Impero Romano giunsero  i Barbari ( 476 – 924) : Eruli, Ostrogoti, Franchi, Bizantini, Longobardi ecc dei quali oggi rimane come  unica testimonianza il culto di S. Martino, la leggenda della distruzione di Salagona da parte di quel “Flagellum Dei” che fu Attila e qualche toponimo.
Dal 924 al 1077 vi fu il dominio dei Duchi di Carintia .
Dal 1077 al 1335 i Da Camino, oriundi del castello di Camino, presso Oderzo, signoreggiarono il Cadore in qualità di vassalli del Patriarca d’Aquileia.  Del loro dominio rimane quale unica testimonianza la stupenda chiesetta di S. Margherita a Salagona. Invece a Vigo fu edificata la chiesa di S. Orsola, voluta da Ainardo da Vigo e sua moglie Margherita. In questo periodo Ainardo collaborò alla stesura del primo  statuto cadorino (1338),  fu istituita la Magnifica Comunità di Cadore e l’Arcidiaconato.
E’ del  19 aprile 1186 il primo documento ufficiale in cui è nominato Laggio ( Laglio) nel quale le Vicinie di Arvaglo (Oltrepiave e di Comelico dividono le loro monti. Nel 1208 nasce la Pieve di S. Martino di Vigo.
Dal 1335 al 1420 si alternarono la Comunità indipendente con la Signoria dei Duchi d’Austria e Brandemburgo e i  Patriarchi d’Aquileia.
Nol 1420 il Cadore scelse di stare con la Serenissima Repubblica di Venezia. Furono anni tranquilli eccetto la invasione delle truppe dell’Imperatore Massimiliano d’Austria (1508-1511), al tempo della Lega di Cambrai. E’ di questo periodo la costruzione della chiesa della Madonna della Difesa a Vigo. Nel 1796 entrano i Francesi di Napoleone Bonaparte, poi gli austriaci e nuovamente i francesi. Mentre nelle piazze si alza l’Albero della Libertà, dalle stalle si requisiva il bestiame e dalle chiese l’argento e le opere d’arte.
Nel 1814, dopo la caduta di Napoleone e la conseguente restaurazione seguita al Congresso di Vienna si passa con il Lombardo Veneto. La capitale non è più Venezia ma Vienna.
Nel maggio del 1848 si hanno i moti risorgimentali, i nostri sono guidati da Pietro Fortunato Calvi, ex ufficiale austriaco. Memorabile è la battaglia di Rindemera, nella Valle del Piova, dove il 28 maggio “pochi dei nostri fugarono più di mille austriaci” come recita la lapide posta a ricordo del fatto.
Ritornati gli austriaci si dovette aspettare fino al 14 agosto 1866, quando ai tre Ponti, dopo un furioso scontro tra le Bande Armate Cadorine e gli austriaci del Conte Mensdorf il Cadore diventò italiano.
A partire dal 1890 tutto il territorio di Vigo e Laggio fu interessato da imponenti lavori militari con la costruzione di strade, batterie e caserme culminati tra il 1908 e il 1914 con la realizzazione dei forti corazzati del M. Tudaio e di Col Piccolo.
Durante la Grande Guerra 1915-18 molti furono i giovani che caddero in combattimento o vittime della fame e delle malattie nei campi di prigionia in Germania. L’8 novembre Laggio fu invasa dalle truppe austriache a seguito della rotta di Caporetto e dopo un anno di stenti, fame e vessazioni, il 4 novembre 1918  furono salutati con gioia i nostri Bersaglieri che liberarono il Cadore.
Nella II Guerra Mondiale altri lutti colpirono la nostra comunità, molti giovani persero la vita in Albania, Grecia o in Russia .Molti di loro rimasero “dispersi” per quasi 50 anni, fino alla caduta del regime comunista, quando le famiglie furono informate della fine dei loro cari.
Molti parteciparono alla lotta di liberazione tra la primavera del 1944 e il 2 maggio 1945. Nel settembre del ’44 il paese fu sede del Comando della Brigata Partigiana “P.F. Calvi” e  il 18-19 ottobre i tedeschi incendiarono tutte le malghe ed i fienili della Valle del piova e Razzo per rappresaglia. Molti patrioti finirono nei campi di sterminio in Germania da dove non fecero più ritorno.
Nel dopo-guerra  aiuti giunsero dai nostri emigranti, soprattutto dall’America. Per tutti ricordiamo Pietro Da Rin Bettina che inviò una nave carica di ogni ben di Dio per la nostra popolazione stremata da 5 anni di guerra. Alla fine degli anni ’50 molti scelsero di ricominciare una nuova vita all’estero, chi in Francia, America, Canadà, Australia .